Working with partners and the external environment
Prof. Gerry Mac Ruairc
University College Dublin, Irlanda
Marzo 2012
Articolo per seminario
Pagine: 5
L’articolo fornisce alcuni spunti di discussione sul tema della leadership educativa in relazione al suo interagire con partners esterni. Nel corso degli ultimi vent’anni i contesti della leadership educativa si sono modificati notevolmente, portando ad un generale aumento delle occasioni e delle richieste di coinvolgimento con un ambito più ampio rispetto alla comunità scolastica. I leaders educativi si sono trovati così ad interagire in misura crescente con diverse tipologie di attori esterni alla scuola. Queste tipologie possono essere ricondotte a quattro gruppi principali:
- I genitori. Le occasioni di confronto tra i leaders educativi e i genitori degli alunni sono divenute frequenti e spesso quotidiane, nell’ambito di un’evoluzione legislativa che nella maggior parte dei casi ha teso a tutelare la partecipazione dei genitori al monitoraggio del processo di insegnamento.
- I professionisti esterni. La recente espansione dei servizi di supporto alla scuola ha portato i leaders educativi a relazionarsi con un ampio raggio di figure specialistiche legate a diverse professioni (tra cui psicologi, terapisti di patologie linguistiche o relazionali, coordinatori dei bisogni particolari, etc.).
- Le istituzioni politiche. Nel quadro di un’accresciuta autonomia scolastica, sempre più i leaders educativi devono confrontarsi con le strutture politiche e amministrative sia nazionali che locali, rispetto al rendiconto della gestione finanziaria o al monitoraggio del processo educativo. Gli eventuali finanziamenti particolari stanziati alle singole scuole dipendono spesso dagli esiti di queste attività.
- Altre scuole. Le politiche che spingono alla competizione tra scuole o le iniziative governative legate alla collaborazione interscolastica hanno imposto ai leaders educativi di estendere la loro attività di leadership alla relazione con altre scuole, con cui spesso si trovano coinvolti nella gestione di attività condivise.
L’articolo si occupa quindi di esaminare la letteratura scientifica e i rapporti specialistici dedicati al tema (vedi la bibliografia in inglese), esaminando in particolare il proposito di estendere sistematicamente l’attività di leadership educativa al più ampio ambito della comunità. La tesi generale di Gerry Mac Ruaic è che non tutte le richieste di coinvolgimento con il contesto esterno vanno accettate in quanto tali: un compito particolarmente difficile consiste nell’orchestrare queste richieste e nel riconoscerne gli eventuali pericoli. Alcune delle istanze esterne alla scuola, come ad esempio le politiche che spingono alla competizione tra scuole, potrebbero infatti svolgere un ruolo negativo rispetto al processo di apprendimento.
Gerry Mac Ruaic si sofferma in particolare sul rapporto OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), di cui critica l’approvazione incondizionata all’allargamento dell’attività degli school leaders al di fuori del contesto scolastico (“systemic school leadership increased involvement with external stakeholders and agencies”, p. 3).
Il testo si conclude rivolgendosi alla comunità scientifica, con un invito a determinare le circostanze e le esigenze educative che davvero giustificano un coinvolgimento dei leaders educativi con il contesto esterno alla comunità scolastica. Si tratta però di un invito a tracciare delle generali linee di buona condotta, non certo a presentare delle “ricette essenzialiste” (p. 3) per questo tipo di attività.