A cura di Lorenza Marson
docente di Educazione Musicale
Ed eccoci al resoconto di un altro intenso anno di magie … le chiamo magie certo perché le opportunità che le nostre scuole possono cogliere da quanto ci offrono Rete Dialogues e Generation Global ci consentono di scalare vette elevate, pionieri di un modo di far scuola che non è certamente una novità ma ci ha consentito di aprire nuovi varchi, di anticipare di anni il concetto di “educazione alla cittadinanza globale”. Non siamo sicuramente ancora del tutto preparati ma ne abbiamo fatta di strada, dapprima con i moduli di “Face to Faith” per poi arrivare alla ricchezza e vastità di “Specchi di dialogo” per non parlare dei percorsi di ricerca-azione che si sono diramati nelle direzioni più disparate: dalla scrittura alla documentazione, al dialogo globale.
In tutta questa ricchezza credo ci sia un elemento che può essere considerato sia un limite che una grande risorsa : la passione! Perché se si vuole raggiungere la vetta della montagna (lo so, qui traspare un’altra passione) o una meta che Rete Dialogues ti indica, devi crederci fermamente, devi esserne convinto. Ed ecco il limite: fai fatica a trovare chi possa condividere la tua passione … può sembrare brutto detto così ( le ho pensate bene queste parole prima di scrivere) , ma la passione la devi sentire dentro di te prima di trasmetterla ad altri.
Ma niente paura: posta elettronica, messaggi Whatsapp … qualche colpo di telefono e i colleghi della Rete ( i pazzi da legare che lavorano ” nelle notti di mezza estate” …. pensando a W. Shakespeare “) e, qualcuno di loro, per fortuna lo hai al tuo fianco, sono sempre pronti ad ascoltarti.
E, dopo questa premessa, non sono ancora entrata nel merito di quanto abbiamo fatto nella mia scuola; Rete Dialogues ci conosce per I.C. Mattei di Meolo, ma in realtà il progetto si sviluppa solo nella mia piccola scuola media “S.D.Savio” di Fossalta di Piave: un pugno di ragazzi che vivono in una sorta di famiglia allargata.
Come tutte le scuole della Rete ci siamo inoltrati in percorsi che hanno portato a interessanti e indimenticabili videoconferenze sia in inglese sia in italiano (Empatia e Storytelling- Diritti Umani – L’ospitalità nelle religioni) e poi il viaggio con il corso di Reggio Children sulla documentazione, alla scoperta degli sguardi dei nostri ragazzi.
Cosa resta a loro di questa incredibile e magica avventura?
Certo noi insegnanti abbiamo le nostre valutazioni con tanto di indicatori, di rubriche; molto è emerso anche dai contenuti degli scritti dei ragazzi… mi viene in mente un paragone strano: la scuola come una malga (mi sembrava poco poetico parlare di “caseificio” e ammetto che anche qui pecco di protagonismo con la mia mania della montagna). In una malga si fa il formaggio … ci sono formaggi freschi che sono subito pronti, dal sapore delicato. Poi ci sono i formaggi stagionati, vanno tenuti in ambiente adatto per più tempo e alla fine hanno un gusto più forte, più deciso e profumato. Mi viene da pensare che forse il paragone è azzeccato … quest’ultima frase l’ha aggiunta Giulia Albanese, collega di lettere che insieme a tutto il gruppo dei docenti del plesso, unitamente agli educatori del Progetto Minori, hanno creato una squadra unica, imbattibile che anche quest’anno si è arricchita di preziose collaborazioni e speciali intese.
E qui mi fermo, lascio che a parlare siano le immagini delle piccole perle che come comunità di scuola, ragazzi e adulti, abbiamo realizzato.