In occasione della festa internazionale della donna – “Women’s Day” – e in continuità con la celebrazione della giornata dei diritti umani, celebrata il 10 e il 12 dicembre presso l’Istituto “G. Parini”, gli alunni delle classi II O e II P, guidati dalle professoresse Silvia Emmi e Angela Pistone, si sono incontrati in videoconferenza con i coetanei dell’Istituto “Settembrini” di Roma ed insieme hanno seguito il collegamento con l’ospite d’eccezione Yeva Avakyan, consulente al “World Vision US”, esperta di pari opportunità e dei diritti del fanciullo.
In preparazione alla suddetta videoconferenza, la formazione degli alunni è stata incentrata sul tema del riconoscimento del ruolo della Donna nella società moderna, raffrontando il concetto di “femminilità” ed i diritti garantiti legalmente alle donne in contesti geografici e culturali differenti. Si è prestata attenzione tanto alle opportunità quanto alle barriere che le donne incontrano nella nostra comunità, non mancando di volgere uno sguardo critico alle violenze sulle donne e al diffuso e temuto fenomeno del femminicidio. Al contempo, è stato richiesto agli alunni di ricercare nella nostra comunità e fornire esempi di donne leader e di donne impegnate quotidianamente nella difesa dei diritti umani, soprattutto dei più deboli, valorizzando ulteriormente coloro le quali sono divenute modello di riferimento nel mondo.
Gli studenti, inoltre, sono stati invitati a ricercare informazioni sul ruolo della donna nei blog creati da docenti ed allievi delle scuole dei cinque continenti che hanno aderito al progetto “Face to Faith”. Il blog ed il forum rappresentano degli strumenti efficaci ed attendibili di apprendimento collaborativo e scambio di informazioni fra studenti delle scuole secondarie di I e II grado di tutto il mondo e permettono di cogliere il significato più profondo che la “Festa delle Donne”, come abbiamo preferito chiamarla, rappresenta in contesti e realtà diverse dalla nostra, comprendendo e valutando in modo equilibrato ed appropriato somiglianze e differenze culturali che incidono sulle scelte governative e sul modo di legiferare di Paese in Paese.
Il contributo formativo di Yeva Avakyan, durante la videoconferenza, è stato particolarmente rilevante dal momento che questa giovane donna armena, che presta servizio presso il “World Vision US”, organismo internazionale riconosciuto e supportato dalle Nazioni Unite, ha raccontato la sua esperienza lavorativa in diversi Paesi del mondo, in difesa dei diritti delle donne e dei fanciulli, non mancando di rispondere sinceramente alle domande poste dagli studenti italiani sia in merito al suo rapporto con i colleghi di sesso maschile che in riferimento alle sue esperienze sul campo. Yeva Avakyan è una donna innamorata del suo lavoro, impegnata fortemente con entusiasmo e dedizione, ma è anche un’eccellente fotografa, che, attraverso l’immagine, cerca di cogliere e trasferire emozioni e sfumature di un mondo riccamente variegato. Il suo contributo nei blog e nei forum creati all’interno della piattaforma “Face to Faith” non mancherà di enfatizzare il ruolo essenziale delle donne che, come lei, operano sul campo, anche in Paesi in guerra o dove sono presenti stridenti conflitti razziali e culturali.
Infine, la formazione degli studenti è stata incentrata anche sul ruolo della Donna in rapporto alla Fede, ponendosi quesiti e svolgendo ricerche sulle tradizioni che riguardano a tutt’oggi il ruolo della donna ed il concetto della femminilità nella Chiesa Cattolica; su quanto riportato nei testi religiosi sui temi del rispetto, dei diritti e delle opportunità; sul possibile ruolo che le donne potrebbero avere in futuro nella nostra società. Ginevra, alunna della 2° O dell’Istituto “G. Parini”, come ha sottolineato la mediatrice inglese Jo Malone da Londra, durante la videoconferenza ha dato una svolta particolare al dialogo, ricordando il contributo significativo di Papa Francesco nel valorizzare il ruolo della donna nella Chiesa Cattolica.
Gli alunni della scuola “Parini” e dell’istituto “Settembrini” hanno espresso pensieri profondi e si sono trovati d’accordo nel ritenere che è necessaria un’uguaglianza di genere non formale, ma sostanziale, per eliminare gli stereotipi e per costruire azioni positive che promuovano i diritti economici, politici e sociali delle donne, espressione di civiltà e creatività.
Per alunni e docenti, la giornata della donna, al di là della mimosa, è stata una vera lezione di educazione civica e di civiltà internazionale, che ha aperto gli occhi sul mondo, modificando il modo di pensare, di sentire e di agire nei confronti delle pari opportunità tra i sessi e della funzione e del ruolo della donna nella società.
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