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L’attività di laboratorio artistico svolta nel mese di novembre e nella prima settimana di dicembre, è servita a completare quella svolta in classe dagli alunni sul tema dei diritti della donna.
A seguito di letture, dialoghi, approfondimenti e cartelloni già realizzati con altri insegnanti, i ragazzi hanno progettato e creato striscioni o cartelli che invitassero alla riflessione sull’argomento.Diritti UMANI firenze
Entrambe le classi hanno esposto i loro lavori per la prima volta in occasione del Nelson Mandela Forum, svolto a Firenze il 10 dicembre 2013.

CLASSE IIIA – STRISCIONE SUL TEMA DEI DIRITTI DELLA DONNA: STEREOTIPIE IN NEGATIVO E POSITIVO

 Questa classe ha ideato uno striscione composto da una serie di stracci appesi con mollette ad un filo. Lo striscione è stato esposto per la prima volta in occasione del Nelson Mandela Forum, svolto a Firenze il 10 dicembre 2013.
Ogni pezza di stoffa è stata ricavata da vecchie federe bianche sulle quali sono state apposte scritte in stampatello maiuscolo selezionate da aforismi di personaggi per lo più celebri, che testimoniano l’immagine stereotipata della donna, sia in negativo che in positivo. Al di sopra della frase, gli alunni hanno stampato volti in verde e rosso, tramite il calco di maschere.
Sul primo panno steso è stata posta la scritta: “LA DONNA È…”; a questa federa fanno seguito altre, con scritte in negativo, che rimandano ad una visione della donna caricaturale, sarcastica, offensiva, visione che compare non solo nel mondo dell’immaginario maschile ma è anche presente nel mondo della comunicazione sotto vari aspetti, al punto che anche i ragazzi hanno riconosciuto di esserne succubi. Al di sopra di queste scritte, il calco della maschera rossa sottolinea la “negatività”. Segue una federa con la scritta “MA È ANCHE..” che avvia la stesura delle federe con scritte in positivo, sulle quali è stata stampata una maschera in verde, visione di una stereotipia “positiva” che lascia  pensare ad una donna eterea, dolce, amorevole, disponibile ma priva di quella forza interiore e della determinatezza che portano all’ affermazione nella quotidianità dell’essere donna in quanto donna. Il panno conclusivo perciò porta la scritta: “DONNA”, scelta indicata dai ragazzi per valorizzare questa diversità, quest’identità non solo come diritto ma anche come motivo di forza,  complemento e supporto di quella maschile.
Per sottolineare la non autenticità di quelle frasi, gli alunni hanno indossato le maschere verdi e rosse utilizzate per la stampa.

CLASSE IIIB – STRISCIONE SUL TEMA DEL FEMMINICIDIO

Questa classe ha ideato uno striscione con immagini evocative sul tema del femminicidio.
Il lavoro si presenta composto da cinque lenzuola dipinte, strappate, punzecchiate, cucite e assemblate in modo consequenziale. Gli studenti hanno utilizzato i colori acrilici rosso e nero dipingendo a “dripping”, a stampa diretta, con le dita o col pennello.  Hanno  modellato la stoffa dove occorreva con colla vinilica ed hanno completato il lavoro con inserti di stoffa di color rosso o nero,  cuciti con spago rosso secondo l’effetto voluto.
Il primo lenzuolo riporta la sagoma di una donna uccisa, con una fuoriuscita copiosa di sangue dalla testa: simbolo di sopraffazione delle idee; sul medesimo lenzuolo compare la scritta a stampatello maiuscolo: “VOGLIAMO LA FINE…”  Le lenzuola intermedie riportano l’uno, schizzi di rosso, l’altro tagli, punzecchiature, strappi, evidenziati da una stoffa nera cucita al di sotto del lenzuolo. Nell’ultimo lenzuolo c’è un grande buco centrale con riporti collati, curvi verso l’esterno, tinti di rosso; anche questa lacerazione è supportata da una stoffa rossa cucita al di sotto e il lenzuolo riporta la scritta: “…DELL’INIZIO!”. Sulle cuciture tra un lenzuolo e l’altro sono state appese parti di un quinto lenzuolo strappate, sulle quali sono state stampate impronte rosse di mani e graffi.
L’effetto che gli alunni volevano ottenere era di provocare una sensazione di malessere immediata, tramite il modo di dipingere e d’intervenire sulla stoffa, per stimolare poi alla riflessione sul tema. La scritta d’inizio e fine striscione sono un grido spontaneo, un modo per dire “basta” ad uno strazio che non sembra mai avere temine.
La scelta delle lenzuola è apparsa utile per testimoniare che molte violenze si consumano nell’ambito familiare e quello che dovrebbe essere un nido d’amore e d’intesa è spesso invece il luogo in cui annegano aspirazioni, certezze, speranze che svaniscono coll’indifferenza verso la dignità della persona e con l’egoismo che nega la donazione e l’amore, quello vero.