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Indovinello:  in quale  spazio di una scuola nascono le idee più geniali e condivise? Dove  “una parola tira l’altra” … uno dice “si potrebbe… e il collega risponde ” dai che facciamo”… e così nello spazio temporale di dieci minuti  hai trovato il percorso che cercavi per rendere più originale una attività programmata?

Ecco, questa idea delle scarpe è nata così …  davanti all’indispensabile distributore del caffè…  tra quei tre quattro colleghi che quel giorno non avevano la sorveglianza all’intervallo.

Vorrei riportarvi esattamente  le fasi del dialogo tra i docenti  (ho anche provato…) ma diventerei noiosa; sta di fatto che  tutto è partito con l’idea di partecipare all’ iniziativa del MIUR  “Gioca-nei-miei-panni” .  Nelle ore di supplenza  una nostra preziosissima collega  ha presentato ai ragazzi di alcune classi il sito  dedicato all’iniziativa con un primo intento di portarli  a mettersi nei panni dell’immigrato che si trova ogni giorno ad affrontare situazioni da risolvere attraverso un vero e proprio gioco… poi c’è stato il famoso “sit in” davanti alla macchinetta del caffè: dai “panni” alle “scarpe” … c’è voluto poco … la prof. di arte si è subito attivata per  la parte creativa … e che parte!!! E il progetto si è orientato verso l’empatia e il tentativo di contrastare il bullismo.

Sono subentrate le educatrici che seguono il gruppetto  dei ragazzi dello  “Staff SDS”  (avrete capito che sono i ragazzi che  “vivacizzano” la nostra scuola… diciamo che ci “stimolano” ad essere creativi) che hanno portato avanti la ricerca delle tipologie di scarpe, hanno preparato le sagome, letto  e sintetizzato la storia “Scarpe verdi di invidia” (ci vorrebbe una parentesi per raccontarvi come siamo arrivati a questo libro… ma ve la risparmio) e presentato l’attività a tutti gli altri studenti.

Poi … una idea dopo l’altra … alla fine ci troveremo con una speciale collezione di scarpe…

Mi fermo qui… le foto raccontano le fasi di un lavoro che è ancora in atto perché ha bisogno di essere ridiscusso e condiviso e questa documentazione  fa parte del percorso. Ci serve per riprendere la riflessione con i ragazzi stessi.

Lorenza Marson, docente presso l’istituto

 [è ora disponibile il video conclusivo sull’attività – N.d.R.]