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Il Progetto Face to Faith incontra i genitori all’I.C. “Città di Castiglion Fiorentino”

L'Assessore alle politiche sociali, Dott.ssa Sabrina Massini,  e il DS Dott.ssa Maria Giovanna Fabianelli introducono ai genitori il tema del'incontro  del 19 maggio 2014

L’Assessore alle politiche sociali, Dott.ssa Sabrina Massini, e il DS Dott.ssa Maria Giovanna Fabianelli introducono ai genitori il tema del’incontro del 19 maggio 2014

L’ultimo appuntamento della serie di incontri serali dal titolo “La scuola è aperta a tutti” su tematiche educative relative al mondo adolescenziale con la partecipazione di genitori ed alunni della Scuola Secondaria di I° Grado dell’I.C. “Città di Castiglion Fiorentino” – in collaborazione con Amministrazione Comunale, ASL ed UNICEF – ha ripercorso le tappe più significative delle attività svolte durante l’anno scolastico per il Progetto Face to Faith .
È stata l’occasione per puntualizzare le finalità del Progetto della Tony Blair Faith Foundation, attraverso  i lavori eseguiti dai ragazzi a livello grafico, artistico, poetico, musicale e ginnico, nonché attraverso l’uso delle nuove tecnologie.  In particolare gli alunni, lavorando in modo interdisciplinare, hanno sviluppato le tematiche relative ai diritti umani, ed  all’educazione alla pace creando eventi (Meeting per i diritti della donna)  per diffondere all’interno e fuori dalla scuola, la cultura del dialogo.
Nel corso dell’anno la crescita umana e sociale degli studenti è emersa, non solo durante le manifestazioni prettamente scolastiche, ma anche in videoconferenza e negli incontri con le altre scuole della Rete Dialogues della Toscana, dove gli interventi dei ragazzi hanno evidenziato la loro capacità di relazionarsi con interlocutori di più culture, in  contesti e situazioni differenti.
Durante l’appuntamento del 19 maggio, positive sono state le reazioni dei presenti, come dimostra la dichiarazione della Sig.ra Grazia Maria Sini, mamma di un’alunna che partecipa al medesimo progetto, che così si esprime commentando l’iniziativa «È stato molto interessante poter assistere, in occasione dell’ultimo appuntamento del ciclo “La scuola è aperta a tutti”, alla presentazione del lavoro svolto dai nostri figli nell’ambito del progetto “Face to Faith”…  Abbiamo avuto modo di constatare non solo l’impegno – richiesto e dato da alunni ed insegnanti- ma anche la complessità e la poliedricità delle varie iniziative partecipate… Per me è stato commovente ascoltare dalla stessa voce dei nostri  figli la lettura di alcuni brani, poesie e motti, composti ed interpretati da loro e riguardanti temi d’attualità scottante, quali la violenza verso le donne e lo sfruttamento dei bambini, che hanno mostrato la profondità di pensiero e la sensibilità  di cui loro sono capaci… »
La conclusione del percorso di un anno di intense attività  sulla scia delle proposte di Face to Faith, seguite con passione dalla Dott.ssa Giovanna Barzanò, Ispettrice Ministeriale responsabile del progetto in Italia, che ha presenziato alcune nostre iniziative,  è stata coronata con la scelta dell’I.C.”Città di Castiglion Fiorentino” quale scuola campione per la valutazione della competenza relativa alla cittadinanza attiva da parte di INVALSI, per la quale le classi selezionate nell’Istituto saranno appunto le due future classi terze coinvolte in Face to Faith!

http://www.youtube.com/watch?v=Xa7NpcoSlyE

I Diritti della Donna sono Diritti del Mondo per gli allievi dell’IC Castiglion Fiorentino

L’attività di laboratorio artistico svolta nel mese di novembre e nella prima settimana di dicembre, è servita a completare quella svolta in classe dagli alunni sul tema dei diritti della donna.
A seguito di letture, dialoghi, approfondimenti e cartelloni già realizzati con altri insegnanti, i ragazzi hanno progettato e creato striscioni o cartelli che invitassero alla riflessione sull’argomento.Diritti UMANI firenze
Entrambe le classi hanno esposto i loro lavori per la prima volta in occasione del Nelson Mandela Forum, svolto a Firenze il 10 dicembre 2013.

CLASSE IIIA – STRISCIONE SUL TEMA DEI DIRITTI DELLA DONNA: STEREOTIPIE IN NEGATIVO E POSITIVO

 Questa classe ha ideato uno striscione composto da una serie di stracci appesi con mollette ad un filo. Lo striscione è stato esposto per la prima volta in occasione del Nelson Mandela Forum, svolto a Firenze il 10 dicembre 2013.
Ogni pezza di stoffa è stata ricavata da vecchie federe bianche sulle quali sono state apposte scritte in stampatello maiuscolo selezionate da aforismi di personaggi per lo più celebri, che testimoniano l’immagine stereotipata della donna, sia in negativo che in positivo. Al di sopra della frase, gli alunni hanno stampato volti in verde e rosso, tramite il calco di maschere.
Sul primo panno steso è stata posta la scritta: “LA DONNA È…”; a questa federa fanno seguito altre, con scritte in negativo, che rimandano ad una visione della donna caricaturale, sarcastica, offensiva, visione che compare non solo nel mondo dell’immaginario maschile ma è anche presente nel mondo della comunicazione sotto vari aspetti, al punto che anche i ragazzi hanno riconosciuto di esserne succubi. Al di sopra di queste scritte, il calco della maschera rossa sottolinea la “negatività”. Segue una federa con la scritta “MA È ANCHE..” che avvia la stesura delle federe con scritte in positivo, sulle quali è stata stampata una maschera in verde, visione di una stereotipia “positiva” che lascia  pensare ad una donna eterea, dolce, amorevole, disponibile ma priva di quella forza interiore e della determinatezza che portano all’ affermazione nella quotidianità dell’essere donna in quanto donna. Il panno conclusivo perciò porta la scritta: “DONNA”, scelta indicata dai ragazzi per valorizzare questa diversità, quest’identità non solo come diritto ma anche come motivo di forza,  complemento e supporto di quella maschile.
Per sottolineare la non autenticità di quelle frasi, gli alunni hanno indossato le maschere verdi e rosse utilizzate per la stampa.

CLASSE IIIB – STRISCIONE SUL TEMA DEL FEMMINICIDIO

Questa classe ha ideato uno striscione con immagini evocative sul tema del femminicidio.
Il lavoro si presenta composto da cinque lenzuola dipinte, strappate, punzecchiate, cucite e assemblate in modo consequenziale. Gli studenti hanno utilizzato i colori acrilici rosso e nero dipingendo a “dripping”, a stampa diretta, con le dita o col pennello.  Hanno  modellato la stoffa dove occorreva con colla vinilica ed hanno completato il lavoro con inserti di stoffa di color rosso o nero,  cuciti con spago rosso secondo l’effetto voluto.
Il primo lenzuolo riporta la sagoma di una donna uccisa, con una fuoriuscita copiosa di sangue dalla testa: simbolo di sopraffazione delle idee; sul medesimo lenzuolo compare la scritta a stampatello maiuscolo: “VOGLIAMO LA FINE…”  Le lenzuola intermedie riportano l’uno, schizzi di rosso, l’altro tagli, punzecchiature, strappi, evidenziati da una stoffa nera cucita al di sotto del lenzuolo. Nell’ultimo lenzuolo c’è un grande buco centrale con riporti collati, curvi verso l’esterno, tinti di rosso; anche questa lacerazione è supportata da una stoffa rossa cucita al di sotto e il lenzuolo riporta la scritta: “…DELL’INIZIO!”. Sulle cuciture tra un lenzuolo e l’altro sono state appese parti di un quinto lenzuolo strappate, sulle quali sono state stampate impronte rosse di mani e graffi.
L’effetto che gli alunni volevano ottenere era di provocare una sensazione di malessere immediata, tramite il modo di dipingere e d’intervenire sulla stoffa, per stimolare poi alla riflessione sul tema. La scritta d’inizio e fine striscione sono un grido spontaneo, un modo per dire “basta” ad uno strazio che non sembra mai avere temine.
La scelta delle lenzuola è apparsa utile per testimoniare che molte violenze si consumano nell’ambito familiare e quello che dovrebbe essere un nido d’amore e d’intesa è spesso invece il luogo in cui annegano aspirazioni, certezze, speranze che svaniscono coll’indifferenza verso la dignità della persona e con l’egoismo che nega la donazione e l’amore, quello vero.

SolidariTea for Human Rights a Castiglion Fiorentino

Nella giornata del 15 dicembre 2013 genitori, alunni e insegnanti allestiranno uno stand presso la palestra del Palazzo degli Scolopi – sede della Scuola Secondaria di Primo Grado – con degustazione di tè e di dolci tradizionali preparati delle famiglie a offerta libera.
In concomitanza, sarà presente un mercatino con i lavori fatti dagli alunni in vendita al pubblico.
Il ricavato contribuirà a una raccolta di fondi a favore degli alluvionati in Sardegna e della Caritas locale.

Un regista a scuola: Rachid Benhadj incontra le scuole FTF della Toscana

Foiano della Chiana, 07/11/2013: il regista Rachid Benhadj incontra gli studenti delle scuole Monte San Savino, Castiglion Fiorentino, Civitella in Val di Chiana, Foiano della Chiana.

_DSC8563-Modifica-È l’una ormai, stiamo qui da tre ore… se non c’è magari proprio un’ultima domanda…
Le domande meditate e preparate sono ormai finite. Già da un bel po’ i ragazzi si stanno abilmente avventurando a improvvisare, per dare forma alle nuove curiosità sorte al momento dal dialogo con il regista Rachid Benhadj, che hanno atteso con emozione dopo aver visto il suo film “Il Pane nudo”.
Forse c’è ancora un piccolo spazio, ma è davvero l’una: un attimo di esitazione e un applauso rompe il silenzio della sala. Sempre più forte, quasi cento secondi che sembrano non finire più, così al di là dalle righe della convenienza.
Si alza in piedi Rachid, ride di cuore.
Il suo luminoso sorriso -già occhieggiato sull’internet da adulti e ragazzi che hanno “studiato” le sue opere per prepararsi all’incontro- adesso è ancora lì, insieme a lui in carne ed ossa:
-Okay, okay …tornerò ancora… non vi libererete tanto facilmente di me, dopo una giornata così!
Ridono proprio gli occhi di tutti mentre si svuota lentamente la sala “dopo una giornata così”. Ridono convinti, dopo tre ore di domande e risposte senza bisogno di intervalli, gli occhi dei 130 ragazzi in rappresentanza di altri 200 compagni di Foiano, Civitella, Monte San Savino e Castiglion Fiorentino che non potevano trovare posto nella piccola sala. Ridono gli occhi degli insegnanti e dei presidi che sedevano insieme a loro, come loro più curiosi e coinvolti che mai La preside di Foiano, riprende un po’ fiato, finalmente. Oggi ha “servito” davvero gli alunni, e in un modo inconsueto: era lei la valletta che balzava agilmente tra le mani alzate, porgendo ad ognuno il microfono per la sua domanda.

sala foiano 1Regista importante di fama internazionale, algerino da lungo tempo in Italia, Rachid Benhadj è stato proprio un ospite di grande rilievo. Ha camminato molto nel mondo tra luoghi, avventure e racconti per catturare le immagini e le storie che gli permettono di dare corpo alle idee in cui crede. E decisamente ha fatto molta strada dai tempi in cui lui e i suoi compagni, tutti bruni e ricciolini, leggevano increduli sui sussidiari francesi della scuola di Algeri “i nostri antenati erano i Galli” e guardavano storditi immagini di uomini biondi con occhi azzurrissimi.
Ascoltando le sue testimonianze i ragazzi capiscono bene come Rachid stia dedicando con tanta passione la sua vita e la sua arte ad esplorare e raccontare le ingiustizie della differenza, la speranza, ma anche i tormenti del riscatto.
Adesso che le parole di Rachid sono entrate in sinergia con le emozioni suscitate dal suo film, l’evento di apprendimento assume un tono quasi grandioso: lo si legge sui volti di adulti ed alunni. Di “una giornata così” infatti, si sono impadroniti tutti, ognuno ha potuto costruirsi e vivere il suo spazio di conquista. Anche Rachid forse ha conquistato nuove prospettive sulla lettura del suo film. Le domande, la passione dei ragazzi e degli insegnanti sembrano proprio colpirlo…

Silena Faralli

Docente di Lingua Inglese, I.C. “Città di Castiglion Fiorentino”, Arezzo

silenaSono nata e vissuta a Castiglion Fiorentino, caratteristico paese medievale della Valdichiana, le cui bellezze paesaggistiche ed artistiche sono oggi apprezzate da turisti italiani e straneri ma la vallata, dove la mezzadria aveva impresso i tratti caratteristici alla sua cultura, era rimasta una zona agricola fino agli anni ’60.
Proprio grazie a tale ambiente, quando negli anni ’70 nasceva la figura del coltivatore diretto, sono entrata in contatto con la Rural Youth Europe, organizzazione transnazionale – sostenuta da Consiglio d’Europa, Commissione Europea e FAO – che ha l’obiettivo di formare e promuovere la gioventù rurale. Nel 1976, ancora studentessa liceale, ho partecipato con la squadra italiana al 17° Rally organizzato dalla RYE a Santiago de Compostela, in Spagna: per la prima volta, e allora ero la più giovane, mi sono trovata in un ambiente internazionale, oltre 350 giovani di 13 paesi diversi, a gareggiare in prove pratiche legate al mondo agricolo – motoaratura, per esempio! Io ero lì, per la gara di cucina. Ce l’ho messa davvero tutta, esibendomi nella preparazione delle lasagne al forno, dalla A alla Z. La cosa più incredibile, comunque, è stata reperire gli ingredienti, dato che non conoscevo né lo spagnolo né l’inglese e con il francese c’erano poche possibilità di interazione. Nonostante gli organizzatori non capissero quando chiedevo il “burro” – “asino” in spagnolo – e avendo ottenuto solo un bel pezzo di fegato di maiale invece che di coniglio – un must della cucina Toscana – per fare il sugo, sono riuscita a vincere la gara, poiché la mia preparazione era “mui complicada”, a detta della giuria!
A conclusione dei lavori, durante il convegno sullo sviluppo del settore agrario in Spagna, ho compreso la bellezza della traduzione simultanea e mi sono immersa nel mondo degli interpreti…

Successivamente, nella mia famiglia, abbiamo ospitato studenti stranieri, ed io ho partecipato ad altri incontri internazionali (Strasburgo 1981, Svizzera 1982). Ho vissuto negli anni ’80 con diverse famiglie americane, nelle grandi fattorie del Midwest, come exchange student, tramite il programma IFYE (International Four-H Youth Exchange).

Inevitabilmente mi sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Perugia e mi sono abilitata all’insegnamento dell’Inglese e Francese. Ho lavorato al Centro Affari di Arezzo occupandomi dei rapporti con i clienti stranieri, nel settore dell’oreficeria.

Dopo aver insegnato Francese, nell’87 sono stata immessa in ruolo come docente di Lingua Inglese nella scuola secondaria di primo grado e, lavorando nelle vallate aretine, ho avuto l’opportunità di conoscere diverse realtà locali. Rientrata in Valdichiana, ho insegnato 9 anni nel tempo prolungato e ormai da 15 anni insegno nell’I.C. Città di Castiglion Fiorentino, dove ho ricoperto il ruolo di funzione strumentale per la formazione e l’aggiornamento e sono stata membro del Consiglio di Istituto.

La mia passione per le lingue straniere è sempre stata dettata dal desiderio di mettere in contatto le persone, per permettere scambio di idee e ampliamento degli orizzonti culturali, per questo ho sempre cercato di portare il mondo esterno nella mia classe di inglese.

Sfruttando le opportunità offerte dal territorio, come l’Istituto “Santa Chiara Study Center”, sede di programmi di studio all’estero della Texas A&M University e di altre università americane, ho potuto regolarmente invitare nella mia scuola gli studenti presenti, con i loro professori. Questa pratica ha condotto nel 2007, alla nascita di un progetto di partenariato tra l’Istituto Comprensivo di Castiglion Fiorentino e la TAMU, dove sono stata invitata con il Dirigente Scolastico a seminari in qualità di guest speaker (2007, 2009). Lo Study Abroad Program in Italia prevede, al mattino, ore di insegnamento della lingua inglese a tutti gli alunni della scuola media (da quest’anno anche alle quinte classi della primaria) e nel pomeriggio la realizzazione di musical bilingue ed tutoraggio degli alunni nella preparazione degli esami Trinity, da parte delle studentesse tirocinanti, monitorate dalle loro docenti universitarie. Il programma, che dura circa due mesi, è una vera e propria immersione culturale mediante la quale studenti e docenti di entrambe le istituzioni vivono emozioni indimenticabili e si arricchiscono sul piano umano, culturale e linguistico.
Credo che tali esperienze lavorative e formative, nonché la mia fede, mi abbiano condotto ad approdare a Face to Faith, come punto di arrivo e di partenza per un’altra incredibile avventura…

Last but not least, sono sposata con Alessandro da quasi 25 anni, ho un figlio ventenne, di nome Jacopo, amo stare in campagna, fare giardinaggio, cucinare e leggere, in inglese possibilmente.

“Non esiste apprendimento se non nel momento in cui alunno e insegnante guardano nella stessa direzione…”