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Seminario “Se questo è scrivere. Insegnare la scrittura a scuola ai tempi di Twitter” con P. Boscolo e C. Marazzini

28 marzo 2017
IO Musicale di Milano
Via F. Corridoni, 34/36 – Milano

Ospiti: Pietro Boscolo e Claudio Marazzini

sarà possibile seguire il seminario in collegamento videoconferenza anche dalle sedi regionali di Rete Dialogues:
LICEO SCIENTIFICO STATALE “GALILEO GALILEI” 
Via Vescovo Maurizio 73  – 95123 Catania
ISTITUTO COMPRENSIVO DI SILEA
Via Tezze 3 – 31057 Silea (TV)
SECONDARIA DI I GRADO ‘MICHELANGELO’
Via Straziota Nicola 1 – 70125, Bari

15:OO

Accoglienza e registrazione partecipanti

15:30
Presentazione
Gabriella Maria Sonia Conte
Dirigente Scolastico IO Musicale di Milano

Introduzione
Giovanna Barzanò
Dirigente Tecnico MIUR – DG per gli Ordinamenti e la Valutazione

Pietro Boscolo
Docente Emerito Psicologia dell’Educazione – Università Padova

Claudio Marazzini
Presidente dell’Accademia della Crusca, Docente Storia della Lingua Italiana – Università Piemonte Orientale

con la partecipazioni di
Carla Gaiba e Federica Peressotti
Lead Teacher – IO Musicale di Milano

L’evento si concluderà per le ore 19:00
AI partecipanti verranno consegnati attestati di 4 ore di formazione riconosciute dal MIUR


Le sedi regionali collegate in videoconferenza:

ISTITUTO COMPRENSIVO DI SILEA
Via Tezze 3 – 31057, Silea
Tel: 0422360817, Fax 0422361554
Email: [email protected]

Contact Teacher: Silvia Fantina

LICEO SCIENTIFICO STATALE ‘GALILEO GALILEI’
Via Vescovo Maurizio 73 – 95123, Catania
Tel: 0956136345
Email: [email protected]

Contact Teacher: Loredana Fisichella

ISTITUTO COMPRENSIVO “FERMI” DI ROMANO DI LOMBARDIA (BG)
Via G. da Romano 27 – 24058, Romano di Lombardia 
Tel: 0363 911581
Email: [email protected]
Contact Teacher: Luca Fatticcioni

Let’s give peace a chance! dicono all’Omnicomprensivo musicale di MIlano

Durante la riunione per l’elezione dei rappresentanti di classe, i ragazzi della 2D hanno presentato ai genitori l’iniziativa Peace One Day con un Power Point ( peace one day MILANO ) accompagnato da un piccolo spettacolo canoro (la classica Imagine!. di John Lennon.
E’ seguita la proiezione di un video  che li ritraeva mentre dichiaravano con chi loro volevano fare pace.
Infine, ai genitori è stato chiesto di prendere anche loro un impegno concreto di pace e, dopo averlo scritto su un’apposita scheda, di inserirlo in uno “Scrigno della Pace” che verrà aperto il prossimo 21 ottobre, per il Peace One Day 2015.

notizia segnalata dalla prof.ssa Carla Gaiba

 

 

 

Multipoint Videoconference sull’ambiente. I ragazzi della 3B e 3D dell’IC Cuoco Sassi (MI) incontrano Victoria Finlay

Il 21 ottobre i ragazzi delle classi 3B e 3D dell’Istituto Comprensivo Cuoco Sassi di Milano hanno parlato di natura e di problematiche ambientali in una videoconferenza multipoint con tre scuole, dall’India, dalla Giordania e dal Pakistan. Ospite Victoria Finlay.

E’ stata un’esperienza difficile, una bella sfida di comunicazione che ha messo a dura prova l’emotività e le competenze linguistiche dei ragazzi, ma che al tempo stesso li ha entusiasmati e coinvolti profondamente, tanto da invogliare molti di loro a raccontare a casa di questa attività così speciale svolta in classe: si è così creato un nuovo, prezioso momento di confronto, che alcuni genitori hanno voluto condividere con noi.

Questa preziosa opportunità della videoconferenza“, ha commentato la mamma di Federica, “ha dimostrato ai ragazzi che nonostante tutte le differenze fra persone che appartengono a nazioni e continenti diversi, l’identità di ideali, pensieri e azioni volti alla conservazione del pianeta non possono che contribuire ad abbattere le differenze e le distanze tra le persone”.

Carla Gaiba

Docente di Lettere presso l’Istituto Omnicomprensivo Musicale “Verdi” di Milano

carlaVorrei tanto potere dire, come fece una volta Calvino sulla questione dei propri dati biografici, che “io sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere”; purtroppo però non sono un’autrice, né le mie opere in senso lato valgono tanto da poterle usare come scusa per esimermi dal buttar giù questo “breve profilo”. Ma dato che parlare di me è una delle cose che peggio mi riescono e che più detesto, ho deciso di optare per una scelta drastica. Della mia vita offrirò, invece di una diligente sequenza di date e di dati, pochi, selezionatissimi punti: quelli che ritengo più intensi e ricchi di significato, per me e per chi mi conosce. Primo punto: sono nata a Bologna. Banale, penserete: di pochi punti sprecarne uno per il luogo di nascita. Eppure, tra i sentimenti che danno senso e colore alla mia vita l’amore per la mia città è sicuramente uno dei più forti, che continua ad accompagnarmi anche dopo dodici anni a Milano. Il ricordo dei luoghi dove sono nata e vissuta per più di trent’anni, dove ho studiato e dove ho cominciato a formare i miei primi pensieri adulti è per me un compagno di viaggio assiduo, che mi invoglia a scoprire con entusiasmo e curiosità realtà sempre nuove, proprio perché il “noto” che ho alle mie spalle è una certezza così salda, che so non mi abbandonerà mai. Secondo punto: ho frequentato gli ultimi due anni delle superiori in un Collegio del Mondo Unito, un’associazione educativa internazionale che conta alcune scuole sparse in tutto il mondo, dove studenti delle più svariate nazionalità condividono due intensissimi anni di crescita comune. A sedici anni, una borsa di studio mi ha catapultato dal sicuro orticello del mio piccolo liceo classico di provincia a un mondo di pensieri, persone, lingue, religioni, opinioni, situazioni assolutamente sconosciute. Io, che all’epoca non ero mai nemmeno stata ancora all’estero, ho dovuto comprendere tutto in una volta che questo nostro mondo è una faccenda meravigliosamente complessa, e che l’unica speranza per riuscire a venirne a capo, o anche solo, con più realistica umiltà, per barcamenarcisi un po’, sta nel confronto, nella reciproca conoscenza, nel dialogo instancabile, anche e soprattutto quando le possibilità di un accordo sembrano un’utopia. Quest’esperienza è stata un punto di svolta nella mia vita, e se adesso in questa bella famiglia Face to Faith mi sembra di essere un po’ a casa, penso lo si debba anche ai miei due anni al Collegio del Mondo Unito. Terzo punto: sono sposata da undici anni con Andrea (conosciuto al suddetto collegio, per inciso…) e ho due figlie, Costanza ed Emilia (piccolo omaggio alla mia terra natale, vedi punto uno). E perché questo sia uno dei punti immancabili della mia biografia, penso sia superfluo spiegarlo.

Federica Peressotti

Docente di Lettere, Istituto Omnicomprensivo Musicale di Milano (ex Istituto Comprensivo Cuoco Sassi), Milano

federicaI ricordi dai quali mi piace attingere per rappresentare in poche righe la mia storia sono quelli della mia infanzia trascorsa a Udine, frontiera del nord est. La più piccola in una grande famiglia della quale – fra tante – amo ricordare le seguenti convinzioni congenite: dimenticare la porta di casa aperta, anche di notte, è un segno positivo di affidamento alla vita; i pranzi improvvisati con ospiti che giungono inattesi sono momenti di festa – ma soprattutto conferma che la disponibilità all’incontro è una forma mentis e non necessita di cerimoniali e preavvisi; le frontiere esistono, ma hanno natura transitoria e flessibile e il viaggio – l’esperienza che ci cambia la mente – inizia dalla porta di casa e non è programmabile. La meta è sempre una sorpresa.

È con questo corredo che, dopo una laurea in Storia della Lingua Italiana a Padova, sono partita alla volta della Francia, dove ho vissuto con l’entusiasmo e il fervore di chi si trova in una notte di treno proiettato dalla placida vita di provincia al caleidoscopio di una metropoli che dà forma nuova ai pensieri e ti percorre fino a cambiarti per sempre. A Parigi per me ogni sguardo è una scoperta, come in una colossale opera di consultazione, dove sperimentare l’emozione estetica dello stupore continuo e riconoscere la bellezza di affidarsi alla certezza di nuovi incontri. Hemingway direbbe come in una festa mobile.

Cosa mi ha portato poi a lavorare a Milano in una grande società di Consulenza che opera nell’ambito degli Studi sui Cambiamenti Sociali e sui Comportamenti di Consumo non starò qui a dire. Fatto sta che 9 anni di lavoro in azienda sono stati per me un’importante occasione di crescita sia personale che professionale.

Da sei anni insegno con grande passione e ogni mattina, chi mi incontra, mi vede sfrecciare sorridente in bicicletta verso la scuola, con mio figlio Giovanni che canta sul suo seggiolino.
Credo che insegnare non sia solo trasmettere amore per la conoscenza, ma anche instillare il dubbio che essa non basti a se stessa e trovi un senso solo se posta in relazione, se aperta al dubbio e al confronto con l’altro. E anche questa volta con la porta lasciata spalancata, come mi hanno insegnato da bambina, e con un senso di festa nel cuore.

Il lavoro che sto svolgendo con il team di Face to Faith e della Rete Dialogues ha incredibilmente accresciuto questo entusiasmo.